Bibliographies: 'Informazione finanziaria' – Grafiati (2024)

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Relevant bibliographies by topics / Informazione finanziaria

Author: Grafiati

Published: 4 June 2021

Last updated: 13 February 2022

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Contents

  1. Journal articles
  2. Dissertations / Theses
  3. Books

Journal articles on the topic "Informazione finanziaria":

1

Шелестинский, Денис, Denis Shelestinskiy, А.Буртасова, and A.Burtasova. "The Practice of the Italian Republic in the Field of Combating Money Laundering." Scientific Research and Development. Economics 6, no.6 (January23, 2019): 103–7. http://dx.doi.org/10.12737/article_5c1b8739231fc5.45915684.

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Abstract:

The process of formation of the existing system of counteraction to legalization of proceeds from crime, which is based on the principles of interaction between financial, administrative institutions and law enforcement bodies, is considered in the work. Unlike the United States and Great Britain, the Ministry of Economy and Finance is responsible for developing policies to counteract money laundering in Italy. The paper analyzes the activities of the national financial intelligence unit of Italy — L’Unita` di informazione finanziaria per l’Italia (UIF), established in accordance with Legislative Decree 231/2007 as an independent body within the structure of the Bank of Italy, as well as the National Commission for Companies and The stock exchange and the Institute for Insurance Supervision. Based on the data received, the authors draw attention to the fact that Italy has a well thought-out regime for countering the legalization of proceeds from crime through a well-developed legal framework. During the research, the authors used historical, logical, statistical, systemic and prognostic methods of investigation. The main conclusion of the study was that the distinctive feature of the Italian system is the close interaction of the national financial intelligence unit with the Bank of Italy, whose formally independent but essentially structural subdivision is it.

Archiv für katholisches Kirchenrech, Editors. "3. Lettera Apostolica di Papa Francesco in forma di Motu Proprio con la quale è approvato il nuovo statuto dell’autorità di Informazione Finanziaria vom 15. November 2013." Archiv für katholisches Kirchenrecht 182, no.2 (June24, 2013): 519–23. http://dx.doi.org/10.30965/2589045x-18202013.

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3

Catturi, Giuseppe. "Arte figurativa e arte contabile. Le tavolette della biccherna del comune di Siena (XIII–XVII secolo)." De Computis - Revista Española de Historia de la Contabilidad 10, no.19 (December31, 2013): 175. http://dx.doi.org/10.26784/issn.1886-1881.v10i19.270.

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Abstract:

Fra le arti figurative comprese in quelle cosiddette “belle”, cioè le forme di attività che, secondo l'opinione del Vasari, hanno esclusivamente un fine di bellezza, un valore estetico, come l'architettura, la danza, la poesia, la pittura, la scultura e la musica, in questo articolo focalizziamo l'attenzione sulla pittura e su di una sua particolare espressione e manifestazione, irripetibile ed originalissima.Le composizioni pittoriche che rappresentano eventi e situazioni di vita vissuta o configurazioni di ambienti costituiscono tutte una fonte conoscitiva di inestimabile valenza. Agli attenti osservatori esse costituiscono archivi storici e giacimenti culturali di particolare ampiezza ed intensità.D'altra parte è arte anche il complesso delle tecniche, degli strumenti e dei loro metodi d'uso concernenti una realizzazione, un'applicazione pratica nel campo dell'operare umano; cosicché è possibile scrivere di arte riferendosi ora ad un mestiere ora ad una professione. Si ha così l'arte medica, l'arte forense, etc., ma anche l'arte contabile, quella cioè esercitata da coloro che si mostrano capaci di memorizzare e di sistematizzare, seguendo un metodo preordinato e rigoroso, i fatti amministrativi, ridotti in termini quantitativi – monetari, che caratterizzano l'attività economico – finanziaria realizzata da una qualunque azienda, in modo da offrire al gestore informazioni determinanti per il buon governo dell'azienda medesima.L'obiettivo conoscitivo dell'arte contabile rimane costante nel tempo, ma gli strumenti ed il loro metodo d'uso, relativi a quell'arte, cambiano mano a mano aumenta il bagaglio delle conoscenze concernenti l'efficace utilizzo a fini gestionali dei risultati contabili rilevati periodicamente. Nel nostro studio intendiamo riferirci all'arte contabile esercitata nel Medioevo nell'ambito di famiglie di mercanti, banchieri, amministrazioni comunali, ospedali, opere pie e congregazioni religiose. In particolare, vogliamo trattare dell'ufficio della Biccherna del Comune di Siena preposto alla gestione delle pubbliche risorse finanziarie. Esso era composto da un “presidente” - il Camarlingo - e da quattro Provveditori in carica per sei mesi.I registri contabili sui quali il Camarlingo annotata giornalmente le varie operazioni finanziarie erano a fogli mobili e, pertanto, inizialmente venivano tenuti assieme da un foglio più grande sul quale veniva scritto il periodo di riferimento ed il nome del Camarlingo. Successivamente, per tenere uniti i numerosi fogli contabili si incominciò ad usare del materiale rigido, appunto delle tavolette di legno, la cui consistenza e rigidezzarendevano più agevole l'adozione e la consultazione dell'insieme dei fogli contabili relativi ai vari semestri.Le due tavolette, quella superiore e l'altra inferiore, erano legate da lacci di cuoio che costituivano la costola e sul davanti veniva posta una fibbia di chiusura, in modo da formare un vero e proprio “libro”. Fu proprio per sopperire all'anonimicità ed alla ripetitività di quei libri che, almeno a Siena, si affermò l'uso, a partire dal 1257, di far dipingere le tavolette di legno che tenevano legate e congiunte le pagine del libro contabile.Molti e di grande fama furono i pittori senesi che dipinsero le tavolette della Biccherna: Duccio di Boninsegna, Ambrogio Lorenzetti, Giovanni di Paolo, Sano di Pietro, Domenico Beccafumi e molti altri. I pittori per lo più disegnavano l'ambiente principale della Biccherna, quello in cui si svolgevano le transazioni finanziarie e, talvolta, gli operatori dell'ufficio: il Camarlingo, i Provveditori e qualche cittadino raffigurato mentre pagava le imposte. Sul tavolo da lavoro si disegnavano spesso gli strumenti per l'esercizio dell'arte contabile: libri, penna, calamaio, grattino, forbici, monete, borse etc.È così che scorrendo le numerose rappresentazioni pittoriche delle tavolette, raccolte per lo più nell'Archivio di Stato di Siena, altre fanno bella mostra di sé nei maggiori musei del mondo, possiamo leggere, in estrema sintesi, alcuni significativi aspetti dell'evoluzione culturale della comunità medievale senese. Da esse possiamo trarre informazioni immediate non solo dei cambiamenti nell'arte pittorica adottata dagli autori dei dipinti, ma anche sull'organizzazione dell'Ufficio finanziario del Comune, la Biccherna appunto, e l'importanzasempre maggiore che veniva attribuita agli strumenti indispensabili per esercitare l'arte contabile. Possiamo acquisire informazioni concernenti l'evoluzione del “metodo” adottato nell'annotare i dati finaqnziari relativi all'attività della Biccherna solo dalla lettura dei fogli compresi nei vari “libri”, ma tale obiettivo conoscitivo è complementare e collaterale rispetto a quello principale che ci siamo posti. Insomma, osservando in ordine cronologico le tavolette di Biccherna, si “legge il tempo” nella contemporaneità dei momenti di vita vissuta da Siena, dalla sua comunità e in particolare dal suo più importante Ufficio finanziario pubblico, la Biccherna.Lo studio intende evidenziate appunto la correlazione fra arte figurativa e arte contabile attraverso le tavolette dipinte dei libri contabili della Biccherna senese.

4

Patané, Michele. "Capitale proprio e ricapitalizzazioni. Fisiologia e patologia." ECONOMIA E DIRITTO DEL TERZIARIO, no.2 (November 2012): 175–94. http://dx.doi.org/10.3280/ed2012-002002.

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Abstract:

Il saggio offre una chiave di lettura per definire, valutare e classificare una specifica richiesta di nuovo capitale. In altri termini evidenzia le tipologie di sviluppi gestionali che inducono un'azienda ad assumere la decisione di varare un'operazione sul capitale a titolo oneroso. Il saggio si distingue dai filoni di studi piů tradizionali che specialmente per la aziende bancarie dibattono sulla riforma della regolamentazione dei requisiti patrimoniali e sull'attitudine degli stessi a fronteggiare adeguatamente le diffuse situazioni di instabilitŕ finanziaria. Il saggio si sviluppa a monte, ed in questo risiede la sua specificitŕ, in ambiti poco investigati e con una logica rigorosamente economico- aziendale. Seguendo questo approccio scientifico mira ad individuare i filtri interpretativi che saldano le condizioni di instabilitŕ del governo aziendale alle riconducibili operazioni sul capitale con le quali gli amministratori mirano a correggere, ripristinare o rilanciare condizioni di equilibrio operativo. Questi ultimi si rendono infatti necessari per conoscere i reali motivi che inducono a varare operazioni sul capitale oltre che per accertare se le medesime si inseriscono in percorso d'impresa che a seconda dei casi rientri nei confini della fisiologia o in quelli della patologia della gestione aziendale. Il lavoro propone una successione di aree di riflessione che ricollocano nella giusta centralitŕ lo studio di dette operazioni quando si deve valutare lo stato di salute d'azienda. Le conclusioni si concentrano sull'opportunitŕ che le operazioni sul capitale siano obbligatoriamente e preventivamente corredate da molte informazioni. Dette informazioni vanno nella direzione di richiamare il senso di responsabilitŕ degli amministratori che le propongono e di accrescere la capacitŕ valutativa da parte dei potenziali destinatari. Le decisioni innovative, gli interventi strutturali e l'acquisizione di quote di attivitŕ intangibili, da finanziare con mezzi patrimoniali o similmente tali, devono essere assunte in condizioni di massima sicurezza. In circostanze normali devono essere finanziate con risorse patrimoniali precedentemente accantonate. Eccezionalmente i tempi di realizzazione possono contrarsi mediante la preventiva richiesta di ulteriori conferimenti o di finanziamenti di carattere straordinario. La compagine sociale nella sua interezza deve essere tuttavia opportunamente ed adeguatamente preinformata. Richieste di nuovi apporti, in corso d'opera o successive ad operazioni giŕ concluse, sono sempre discutibili. Sono quantomeno espressione di inadeguata trasparenza di importanti processi decisionali. Nei casi piů censurabili segnalano invece inesatte valutazioni dell'impatto finanziario, economico e patrimoniale dei progetti giŕ avviati.

5

Branciari, Sergio. "Il rendiconto finanziario e le piccole imprese: un modello operativo per i soggetti esterni." FINANCIAL REPORTING, no.3 (October 2011): 107–24. http://dx.doi.org/10.3280/fr2011-003005.

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Abstract:

Le piccole imprese, anche se presentano il bilancio in forma ordinaria, spesso non redigono il rendiconto finanziario, ritenendone complessa l'elaborazione. Il lavoro propone un modello di redazione del rendiconto finanziario per tali imprese, con l'intento di favorirne la diffusione e l'uso. Il modello in questione, rivolto in primo luogo ai soggetti esterni, viene poi testato partendo dalle informazioni tratte dal bilancio pubblico di una piccola impresa.

6

Rizza, Carmela, AngelaM.Greco, and Davide Rizzotti. "Capacità informativa della disclosure volontaria sulle risorse intangibili: effetti sul mercato finanziario italiano." FINANCIAL REPORTING, no.2 (June 2011): 9–31. http://dx.doi.org/10.3280/fr2011-002002.

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Abstract:

Gli studiosi delle discipline aziendali si sono occupati degli effetti che lavolontaria delle informazioni sulle risorse intangibili ha sulle valutazioni degli investitori, prescindendo dalle peculiarità del contesto italiano e dalle differenti configurazioni del processo di. Questo lavoro, attraverso un'indagine empirica svolta analizzando le informazioni relative alle società quotate nella Borsa italiana nel periodo 1998-2008, verifica il peso che il mercato finanziario italiano assegna allavolontaria di informazioni sulle risorse intangibili e alle differenti configurazioni con cui essa si può svolgere. I risultati ottenuti mettono in evidenza come tale sensibilità sia influenzata, in particolare, dallo strumento di comunicazione adottato.

7

Bellucci, Andrea, Ilario Favaretto, and Germana Giombini. "Imprese innovative ed accesso al credito. Un'indagine empirica." ARGOMENTI, no.36 (January 2013): 5–27. http://dx.doi.org/10.3280/arg2012-036001.

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Abstract:

Questo lavoro mira ad analizzare l'accesso al credito delle imprese innovative testando l'impatto della natura innovativa delle imprese: (a) sul costo del credito bancario; (b) sulla probabilità di restrizione del credito. L'analisi empirica utilizza le informazioni ottenute dall'unificazione di due database distinti e di diversa derivazione. Il primo database contiene informazioni di natura finanziaria su oltre 15.000 linee di credito concesse da un'istituzione bancaria ad imprese di diversa tipologia dimensionale e giuridica operanti in 23 settori industriali. Il secondo database identifica le imprese che svolgono attività innovativa. Le stime econometriche mostrano che le imprese innovative hanno una minor probabilità di restrizione del credito rispetto a quelle tradizionali. L'innovazione si potrebbe dunque configurare una via per il superamento del credit crunch. Classificazione

8

Capella, Vincente Bellver. "Luci e ombre nella ricerca con cellule staminali." Medicina e Morale 49, no.5 (October31, 2000): 851–67. http://dx.doi.org/10.4081/mem.2000.767.

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Abstract:

La Gran Bretagna ha recentemente aperto alla possibilità di clonare embrioni umani nella prospettiva di ottenere tessuti da trapiantare in malati per i quali vi sia una indicazione clinica. Gli Stati uniti, con lo stesso scopo, intendono finanziare la ricerca sugli embrioni soprannumerari derivanti dalle tecnologie di fecondazione artificiale. In questo lavoro, sostenuto dalla più recente letteratura disponibile, l’autore sostiene che esistono modalità di ottenimento dei tessuti meno controverse da punto di vista etico per raggiungere gli stessi obiettivi terapeutici e denuncia gli interessi che spingono ad offrire una informazione parziale su questa materia, peraltro assai rilevante per la medicina del futuro.

9

Lucchese, Manuela. "La disclosure dei resoconti semestrali di gestione IAS-compliant. Evidenze empiriche sulle società quotate italiane." FINANCIAL REPORTING, no.1 (March 2012): 75–112. http://dx.doi.org/10.3280/fr2012-001004.

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Abstract:

Nel presente lavoro ci si propone di analizzare empiricamente il livello di disclosure integrativa presentata nei bilanci infrannuali conformi allo IAS 34. In particolare, si cerca di capire in primis se, data la crescente complessità aziendale, sia riscontrabile un incremento del grado di dettaglio delle informazioni integrative pur nel rispetto dei requisiti minimi indicati dallo standard. Successivamente, si provvede a verificare se il diverso livello della disclosure rappresentata sia imputabile a talune caratteristiche specifiche delle imprese quali la dimensione aziendale, la redditività, la struttura finanziaria, il rischio di mercato ed il rischio d'impresa. Il campione utilizzato per l'indagine empirica include i bilanci semestrali di 64 imprese italiane quotate pubblicati nel periodo 2005-2009. I principali risultati dimostrano che a livello infrannuale non si rileva un significativo incremento del grado di dettaglio informativo e che variabili come un'ampia dimensione nonché una più elevata redditività giocano un ruolo determinante nelle politiche di disclosure.

10

Bannň, Mariasole, Torres Miguel Matos, and Celeste Varum. "Valutazione del processo di autoselezione delle imprese nella fruizione dei fondi pubblici di venture capital." RIV Rassegna Italiana di Valutazione, no.50 (December 2012): 127–40. http://dx.doi.org/10.3280/riv2011-050008.

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Abstract:

Il presente lavoro analizza il processo di autoselezione delle imprese nella richiesta di un incentivo finanziario in supporto all'internazionalizzazione attiva e identifica il ruolo di attitudine, competenze e bisogni delle aziende nel determinare da un lato la ricerca di informazione, dall'altro la richiesta di partecipazione al programma. Nello specifico viene impiegato un Heckman Selection Model a due stadi in cui il primo step modellizza le cause e il grado di conoscenza delle imprese in riferimento all'esistenza dell'incentivo, mentre il secondo modellizza la volontŕ nonché la capacitŕ delle stesse di richiedere l'intervento pubblico. I risultati delle analisi evidenziano come l'esito del primo step dipenda dall'attitudine, dalle skill competencies e dai bisogni percepiti dall'impresa. Per quanto concerne il secondo stadio, ancora una volta i bisogni e le capacitŕ manageriali risultano significativi nello spiegare la volontŕ e la capacitŕ di richiedere l'intervento pubblico mentre l'attitudine dell'impresa non si rivela essere significativa in tal senso.

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Journal articles

Dissertations / Theses on the topic "Informazione finanziaria":

1

Schinina, Vittoria. "Comprendere le "cose della finanza": il termine cdo nella stampa italiana e tedesca." Master's thesis, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, 2015. http://amslaurea.unibo.it/8202/.

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Abstract:

L’esplosione della crisi nel 2007 ha contribuito alla diffusione di numerosi termini e concetti afferenti al dominio nella finanza strutturata non solo nelle pagine dei quotidiani specializzati, ma anche di quelli generalisti, producendo uno straniante «sentimento neologico» che ha accresciuto il senso di inaccessibilità e soggezione che in molti nutrono nei riguardi delle “cose della finanza” e delle notizie economiche, percepite come ostiche e incomprensibili.Questo lavoro mira a dimostrare che le cause di questo imperante senso di smarrimento di fronte all’informazione economica sono da addurre a più fattori: alla comune scarsa dimestichezza con il linguaggio e le “cose della finanza” dei cittadini; alla complessità dei concetti che i termini in questione veicolano e alla maniera in cui essi vengono presentati dalla vulgata giornalistica. Questa tesi si articola in quattro capitoli: nel primo si discute del tirocinio svolto presso la DGT della Commissione Europea, che ha fornito degli utili spunti per la stesura del presente lavoro; nel secondo si evidenzia l’importanza di una corretta educazione finanziaria per la formazione di una cittadinanza consapevole, in grado alimentare un sistema finanziario sano. Nel terzo capitolo si discute di finanza strutturata, volgendo particolare attenzione al CDO, di cui anche la Consob ha sottolineato l’intrinseca complessità e che ha assunto un ruolo da protagonista nell’esplosione della crisi dei mutui subprime. Nel quarto capitolo si delinea un breve quadro dell’informazione finanziaria in Italia e in Germania; mediante l’analisi di due corpora comparabili e diacronici si mira, infine, a osservare in che modo i giornali, nel corso degli anni, hanno veicolato il concetto che sottende al termine CDO rintracciando, contestualmente, similarità e differenze tra la stampa generalista e quella specializzata e tra i quotidiani tedeschi e quelli italiani.

2

Ruffo, Emanuela [Verfasser], Stefano [Akademischer Betreuer] Troiano, and Dieter [Akademischer Betreuer] Henrich. "Gli obblighi di informazione a carico dell’intermediario finanziario: natura giuridica e rimedi / Emanuela Ruffo. Betreuer: Stefano Troiano ; Dieter Henrich." Regensburg : Universitätsbibliothek Regensburg, 2016. http://d-nb.info/1101939788/34.

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Books on the topic "Informazione finanziaria":

1

Pierro, Maria. Il dovere di informazione dell'amministrazione finanziaria. Torino: G. Giappichelli editore, 2013.

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2

Greco, Fernando. Informazione pre-contrattuale e rimedi nella disciplina dell'intermediazione finanziaria. Milano: Giuffrè, 2010.

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3

Esposito,G. Sistema finanziario e informazione asimmetrica: Un'analisi sulla specializzazione degli intermediari creditizi. Milano, Italy: FrancoAngeli, 1994.

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Author: Twana Towne Ret

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